Lo sport è una palestra di valori: il gesto tra Bartali e Coppi

L’attività sportiva si caratterizza per molte persone sia come forma di svago sia come pratica in cui investire tutte le proprie energie, tanto da diventare, oltre che una passione anche un mestiere. In entrambi i casi, lo sport può divenire non solo attività benefica per il proprio fisico ma anche una palestra di valori.

Il giovamento fisico e interiore dello sport

Fare esercizio fisico, come ormai confermato da una nutrita quantità di studi scientifici, procura un notevole giovamento sul nostro fisico ma anche sulla nostra salute mentale. Per quanto riguarda i risvolti positivi dal punto di vista del benessere fisico si possono certamente segnalare la prevenzione di diversi tipi di malattie, tra cui quelle metaboliche e cardiovascolari, il controllo dei livelli glicemici, la riduzione della pressione arteriosa e il rafforzamento dell’apparato scheletrico e muscolare. Per quanto riguarda, invece, i risvolti favorevoli a livello mentale bisogna segnalare che la produzione di endorfine e serotonina durante l’attività sportiva stimola il buon umore, andando a ridurre ansia e sintomi depressivi.

I valori trasmessi dallo sport

Lo sport, inoltre, sia svolto individualmente sia in squadre, permette di sviluppare le capacità personali, la consapevolezza dei propri errori e un atteggiamento costruttivo verso sé stessi. Si impara a riconoscere che con l’impegno e la dedizione si può sempre migliorare. L’attività sportiva individuale deve sicuramente essere accompagnata da una buona dose di pazienza, forza di volontà e determinazione: perdere e non raggiungere il risultato sperato sono esperienze che fanno parte del percorso e si possono superare. Attraverso queste prove, infatti, si può imparare dagli avversari, sapendo riconoscere i loro meriti.

Per quanto riguarda lo sport di squadra, bisogna anche imparare a saper vivere il gruppo, ma cosa significa? Significa che la squadra è composta da singoli individui che devono cooperare per arrivare al risultato; dunque, in attività di questo tipo  le capacità di ognuno devono essere messe al servizio della squadra, evitando che i componenti cerchino di prevalere gli uni sugli altri. Lo sport, inoltre, si basa non solo su regole di gioco, ma anche su valori e regole di rispetto nei confronti degli avversari. Questi ultimi, infatti, rappresentano certamente coloro che si desidera battere, nell’ambito della gara, ma anche coloro con i quali competere, mantenendo valori e etica sportivi.

Il gesto tra Coppi e Bartali

 

Un esempio lampante di come la competizione tra due avversari possa essere basata sul rispetto e la condivisione dei valori sportivi è rappresentato dal gesto tra Fausto Coppi e Gino Bartali. I due uomini, che hanno segnato la storia del ciclismo ottenendo il successo in numerosissime competizioni, furono rivali a partire dagli anni ’40 fino alla metà degli anni ’50. La loro rivalità fu non solo argomento acceso di discussione sportiva ma venne anche utilizzata per rappresentare due diverse forze politiche. I due, comunque, oltre a essere ricordati per aver rivaleggiato in numerose gare, sono entrati nella storia per un gesto che si scambiarono considerato generalmente come uno dei grandi esempi di fair play. Ma di quale gesto si tratta?

Nel 1952 Coppi e Bartali – nel corso di una tappa del Tour de France precisamente sul Colle del Galibier – furono fotografati nel momento in cui si passavano tra loro una borraccia, consapevoli della stanchezza reciproca. Si tratta di un gesto che, ancora oggi, viene preso come esempio di ciò che significa essere avversari e non nemici. E questo è proprio quello che Marino D’Amore vuole raccontare nel suo libro intitolato Bartali e Coppi. Avversari, ma mai nemici uscito il 19 novembre. Marino D’Amore, già autore di numerose pubblicazioni tra cui Pelé. Una promessa è una promessa,  attraverso il suo libro dedicato a questi due grandi ciclisti, vuole raccontare la rivalità ma anche l’unione, nella passione per lo sport, che ha unito i due sportivi. Bartali e Coppi, infatti, rimasero rivali ma si dimostrarono sempre rispetto reciproco.

Flavia Palieri