La diffusione della cultura nell’Europa moderna

Un patrimonio culturale internazionale

Oggi essere cittadini italiani significa essere anche cittadini europei. In una società sempre più globale è importante ritrovare e mantenere saldo il legame con la propria cultura e la propria identità. Ciò che più profondamente ci identifica e ci unisce come europei è una cultura comune a tutti i popoli d’Europa. Le differenze sono molte, ma le somiglianze sono maggiori e più profonde.

Per questo motivo, uno dei propositi più importanti dell’Unione Europea è proprio la diffusione della cultura. Permettere a tutti i cittadini europei, di ogni paese e di ogni estrazione sociale, di avere accesso ad un patrimonio culturale internazionale è fondamentale per creare unità tra i popoli e soprattutto per creare cittadini attivi e partecipi della vita politica europea. Infatti, solo chi si sente parte di una comunità si attiva nell’interesse generale del bene comune. Per raggiungere questo obiettivo, l’UE ha messo in atto diverse strategie.

I primi passi verso la diffusione di una cultura comune

Si parla per la prima volta di programmi di sviluppo culturale a livello continentale nel 1954 quando 50 diversi paesi, di cui 47 membri del Consiglio D’Europa, si incontrarono a Parigi per ratificare la Convenzione Culturale Europea con lo scopo di una reciproca comprensione trai popoli, apprezzamento delle diversità e salvaguardia della cultura europea. Per la prima volta in forma ufficiale, si parla anche di «patrimonio culturale comune dell’Europa». Con la ratifica di questo trattato, ogni paese si è impegnato a contribuire allo sviluppo proprio di questo immenso patrimonio.

Da allora ci sono stati molti cambiamenti: sono nate prima la CEE nel 1957, poi l’Unione Europea nel 1992 con il trattato di Maastricht, e i programmi di sviluppo della cultura sono stati molti. Tra i progetti culturali più importanti si deve necessariamente ricordare l’iniziativa della Capitale Europea della Cultura. Ogni anno l’UE incarica una città di organizzare una serie di conferenze ed eventi culturali con lo scopo di: evidenziare la ricchezza e la diversità delle culture in Europa, celebrare le proprietà culturali condivise tra i popoli europei, promuovere lo sviluppo culturale delle città, e aumentare il senso di appartenenza dei cittadini europei ad un’area culturale comune.

la nascita del programma Erasmus

Ancora più significativo è il programma Erasmus, che permette ad uno studente universitario europeo di effettuare un periodo di studio, legalmente riconosciuto dalla propria università, in un’altra università in un diverso paese europeo. Questo progetto, nato nel 1987 da un’idea di Sofia Corradi, è fondamentale per lo sviluppo di una cultura internazionale e per dare la possibilità ai giovani studenti europei di confrontarsi con delle realtà diverse da quella a cui sono abituati e approfondire la conoscenza di un’altra cultura. Queste esperienze sono fondamentali sia a livello individuale, per la crescita e l’educazione dei ragazzi, sia livello sociale, per formare cittadini attivi a livello comunitario.

Quali altre azioni vengono messe in campo?

Questi sono solo alcuni esempi dei molti progetti per lo sviluppo di una Cultura Europea; basti pensare al progetto Europeana, una biblioteca digitale che raccoglie libri, musica ed opere d’arte da tutti i paesi dell’UE, o alle Giornate Europee del patrimonio, un programma annuale che offre l’opportunità di aprire al pubblico musei, monumenti e siti culturali normalmente inaccessibili. Lo sviluppo e la diffusione di una cultura comune, obiettivo finale a cui tutti questi progetti sono rivolti, è fondamentale per cementare la società e coinvolgere i cittadini nella vita pubblica, nell’interesse della comunità. Solo quando un cittadino si sente parte di qualcosa più grande si attiva ed agisce per la cura e lo sviluppo dell’interesse pubblico.

 

di Valerio Todini