Cittadinanza attiva

Nel lontano 2000 i capi di Stato e di Governo dei paesi membri dell’Unione Europea firmarono un programma di riforme relative a temi sociali ed economici conosciuto come la Strategia di Lisbona. Fu quella l’occasione che offrì, per la prima volta, un momento di riflessione sul concetto di cittadinanza attiva come fattore determinante per il raggiungimento di una coesione sociale.

La cittadinanza, cioè, non veniva più considerata come una caratteristica banalmente acquisita al momento della nascita, ma come il simbolo di un’eredità culturale da interiorizzare e tutelare nel tempo.

Il cittadino attivo è, per definizione, predisposto alla partecipazione civica, instaura delle relazioni attive di scambio di informazioni, promozione della solidarietà, trasmissione dei lavori comuni e coinvolgimento interculturale, per incentivare la concretizzazione di un processo identitario che vada oltre i confini territoriali, verso la multiculturalità favorita dal dialogo.

Egli svolge un’azione solidale che mira all’integrazione. Agisce contro la povertà economica e culturale e contro le diseguaglianze di cui soffre chi non è pienamente integrato nella vita pubblica, e lo fa in nome del progetto di una società inclusiva, che favorendo il confronto tra chi ne fa parte, ponga le basi di un’identità comunitaria.

Il cittadino attivo è un cittadino esigente perché possiede le competenze civiche, culturali e digitali necessarie per estendere il concetto di democrazia, favorire la composizione di una società allargata, soddisfare i bisogni generazionali, valorizzare e prendersi cura dei beni comuni e della gestione delle risorse. La formazione necessaria alla cittadinanza attiva prevede la conoscenza dei diritti umani, delle pari opportunità, delle relazioni di interdipendenza tra sviluppo economico, contesto sociale e ambientale e un approccio chiamato “Lifelong learning”: il cittadino di oggi, individuando una visione soggettiva del mondo, potrà, attraverso diverse forme organizzative di apprendimento – formazione, digitalizzazione, pragmatica – agire sulle prospettive future in maniera flessibile, operosa e consapevole.